Risparmio, emissioni high yield a breve come antidoto contro la volatilità: la ricetta di Ver Capital
Published: Feb. 7, 2022
By Gabriella Bruschi.
Mercato high yield in continua crescita
Negli ultimi anni questo specifico comparto – composto da emittenti con un livello di rating al di sotto del “investment grade” e quindi “speculative”- ha avuto un incremento progressivo tanto da contare a livello europeo un volume di 434 miliardi, quintuplicando il valore in 10 anni (erano 100 miliardi nel 2012).
Le emittenti con valutazione “speculative grade”, secondo le agenzie di rating più conosciute (Fitch, S&P’s e Moody’s ) hanno una valutazione che va dal BB+ (per le prime due, Ba1 per la terza) fino a B- e B3 per poi scendere ulteriormente in area C.
La quota di emittenti italiane vale circa 70 miliardi e il settore più rappresentato è quello bancario, seguito dai servizi commerciali, telecomunicazioni, assicurazioni.
Cruciale è trovare l’equilibrio
Il tema di fondo per questo tipo di investimento, con rendimenti molto più appetibili rispetto al resto del mercato, è individuare il corretto livello di rischio per ciascun investitore e conoscere a fondo le emittenti.
Ver Capital è una società di gestione indipendente, focalizzata sul mercato del corporate credit europeo. Opera con il proprio gruppo di gestori specializzati attraverso una piattaforma di fondi aperti ed una di fondi chiusi. La Sgr milanese, nata nel 2006, ha effettuato da allora più di 800 investimenti per un volume superiore ai tre miliardi di euro, ha circa un miliardo di asset gestiti in portafoglio e quindici anni di track record focalizzato in particolare su obbligazioni europee “high yield”, corporate loan e private debt
Andrea Pescatori, AD e fondatore dell’Sgr milanese mette in cima a tutto lo studio approfondito delle società. “Per riuscire a investire correttamente su una società, oltre alla valutazione delle agenzie di rating, noi aggiungiamo le nostre dettagliate analisi che vanno a sondare soprattutto la potenziale redditività delle aziende” dice Pescatori. “Infatti ci sono società che, nonostante un rating del gruppo B, hanno un Ebitda del 30/40% e una forte capacità di ripagare il debito negli anni successivi”.
Come tenere sotto controllo la volatilità
Ma per valutare l’investimento più appropriato occorre non solo guardare la società, ma anche analizzare elementi esogeni e in particolare la volatilità, figlia spesso di attese di decisioni in politica monetaria. Anche in questo caso Ver Capital ha una strategia sperimentata. “Si può far fronte alla volatilità controllando la duration delle emissioni” dice Pescatori.
Ver Capital infatti nel suo portafoglio ha un settore dedicato proprio al super corto. “Nel nostro Fond Short Term abbiamo 128 emissioni da 104 emittenti con rating BB-/B+ che hanno una vita residua media di 0,8/09 anni. Queste producono un rendimento medio del 2,6% con una cedola media del 3,4%” dicono a Ver Capital. Da quando questo fondo è nato nel novembre 2020 il rendimento medio è stato dello 0,86% e nel solo 2021 dello 0,69% “un rendimento apprezzato anche dalla clientela retail in alternativa alla scelta di lasciare il contante sui conti correnti” dicono a Ver Capital. Secondo dati Bankitalia, gli italiani lo scorso anno hanno lasciato sui conti correnti 1.800 miliardi per lo più a causa delle incertezze. Nel fondo short Term di Ver Capital l’Italia rappresenta il 24%, seguita da Francia (13%) e da Germania (11%) e Olanda (9%) ma si trovano anche emittenti targate Usa, Messico, Giappone, Gran Bretagna. Il settore più seguito è quello bancario con una quota del 13%.
Per duration attorno ai 2 anni i rendimenti sono sopra il 3%
Oltre al fondo super corto, Ver Capital ha un portafoglio high yield con durata un po’ più lunga che comprende sia bond sia loan con una duration media di 2-3 anni, posizionati in molti settori tra cui Tlc, software, retal, automotive. In questo caso il rendimento medio è del 3,4%. “In questo momento in cui soffiano venti di strette monetarie e di tensioni geopolitiche, a mostrare i segni più positivi sono proprio i comparti dei loan e degli short, mentre gli altri soffrono un po di più’“ sottolinea Pescatori che prevede per il 2022 ancora una crescita costante del mercato, confermando quella dello scorso anno di circa il 7/8%.